05/03/2014 stampa

Nuovi rapporti fra Enti locali ed Insiel

Panontin: “La società in house deve recuperare credibilità, allora sarà possibile l’azionariato diffuso coinvolgendo comuni e sanità”.

Gli enti locali potranno avere dei benefici dalla nuova mission di Insiel – uno dei compiti del rinnovato cda - e, in un futuro, potrebbero partecipare al capitale sociale della società in house attraverso l’istituto dell’azionariato diffuso, in questo modo Insiel diverrebbe, anche, la loro società.

A dirlo è l’assessore alla Funzione pubblica regionale, Paolo Panontin che, in questa intervista, traccia i punti salienti dell’azione compiuta fino ad oggi, dall’inizio del mandato.

 

Assessore, quali sono i progetti in ambito Ict che vuole portare avanti per gli enti locali?

“Nelle linee guida della riforma degli enti locali ho dato indicazioni in merito alla revisione della mission di Insiel perché credo sia importante che la società riveda alcune sue logiche: se agire, ad esempio, in un’ottica di sviluppo e mantenimento delle soluzioni informatiche, degli applicativi o se passare ad una logica di acquisto di prodotti sul mercato o di riuso. Questo è uno dei compiti affidati al nuovo consiglio di amministrazione e al nuovo presidente/amministratore delegato a cui ho chiesto, prioritariamente, un assessment della società attraverso una società terza in grado di fotografare l’esistente, i punti critici e di forza, per avviare un’azione di rilancio, capace di dare concrete risposte al sistema delle autonomie locali”.

 

A beneficiarne, a seconda della logica adottata,  potrà essere il sistema degli enti locali. Può entrare nel dettaglio?

“Adottare la seconda logica, significa poter focalizzare altrove una parte dei lavoratori di Insiel che, oggi, si dedicano allo sviluppo e alla manutenzione degli applicativi e utilizzarli  in un compito che considero fondamentale quello, cioè, di elevare il livello di conoscenza informatica del territorio, ovvero, alfabetizzare gli amministratori e i dipendenti degli enti locali, ma anche sgravarli di compiti di back office.

Usare l’Ict porterà cambiamenti epocali anche in Fvg per questo, nelle linee guida, parlo di creazione di piccole unità all’interno delle nuove aggregazioni di comuni che si vanno profilando, nelle quali disporre di risorse informatiche altamente preparate, capaci di trasmettere al personale degli enti locali una capacità d’uso approfondita, delle nuove tecnologie, oggi,  forse, carente, soprattutto nei comuni più piccoli. Questo può essere un volano di forte crescita che si tradurrà in benefici, in ricadute positive in termini di servizi”.

 

Come vede i rapporti, nel futuro, degli enti locali e di Insiel?

“Insiel deve riappropriarsi di credibilità verso i suoi stakeholders naturali - sanità e comuni -, se riuscirà in questo obiettivo, potrebbe essere interessante calare sul territorio, il concetto di azionariato diffuso, mutuandolo da modelli già in atto in altre realtà. Significa fare in modo che Insiel, per il sistema degli enti locali e della sanità, diventi la loro società, non sia più solo un fornitore ed essi, i suoi clienti. Se questa scommessa negli anni venisse persa, se mancherà la consapevolezza e la partecipazione piena del sistema regionale, nel suo complesso, allo sviluppo della società, saranno inevitabili le difficoltà”.

 

Difficoltà, una parola attuale in questo lungo periodo di crisi economica. Un aiuto alle imprese potrebbe nascere dal ddl per rendere i dati delle amministrazioni pubbliche accessibili a tutti sul web, in formato aperto, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo, i cosiddetti Open data. A che punto siamo?

“Da qualche mese sto lavorando a questo disegno di legge che ho fatto diramare, in questi giorni, all’interno delle strutture regionali al fine di raccogliere le eventuali osservazioni, per presentarlo in giunta. Conto di portarlo, dunque, a breve in aula. Si tratta di un disegno di legge che, nel contesto dello sviluppo delle Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT-Information and Communication Technology) e della cosiddetta 'Agenda Digitale', garantisce ulteriore apertura e trasparenza all'operato della Pubblica Amministrazione.

I dati e le informazioni presenti negli archivi pubblici sono un patrimonio della collettività e possono rappresentare un volano per lo sviluppo economico e l'innovazione sociale. Gli open data rappresentano oggi la materia prima, il petrolio, delle aziende innovative e a forte tasso tecnologico. Rendere obbligatoria la messa a disposizione di questa materia prima da parte della Regione e della Pubblica Amministrazione in generale diventa anche un modo per sostenere le nostre imprese, in particolare quelle giovanili; la valorizzazione del patrimonio informatico pubblico porterà benefici sotto diversi aspetti: nell'ambito di mercati già esistenti o nuovi, creerà servizi a valore aggiunto, con vantaggi di tipo economico; contribuirà ad un miglioramento delle scelte pubbliche in un quadro di e-governance e trasparenza; consentirà forme più sofisticate di partecipazione dei cittadini”.

 
INSIEL S.p.A. Regione Friuli Venezia Giulia